Evviva...ha vinto il qualunquismo e l'ignavia. Il sondaggio, ritenuto dai più serissimo e manifestazione dell'umana debolezza e caducità, è stato boicottato nella sua reale prospettiva scientifica per essere volgarmente utilizzato per dare sfogo alle proprie insicurezze ed indecisioni. Tutti coloro che hanno risposto "e tu?" devono, pertanto, fare i conti con la propria anima continuamente straziata dal dubbio, al punto da cercare "una risposta in un'altra domanda". Quasi a voler delegare le proprie scelte ad un non meglio identificato delatore di verità, chi ha risposto ha dato prova di non voler dare impulso al cambiamento che, come ben sappiamo, comincia dalla consapevolezza. Ebbene, miei cari amici...in fondo non mi aspettavo nulla di più. Noi viviamo in una società malata in cui l'indecisione cronica e l'ignavia la fanno da padroni. Così che, invece di cercare di risolvere i problemi della vita, si tende ad aggirarli facendo del numero di ignavi la propria giustificazione e la propria forza. Così, però, non si cambieranno mai le cose...così si gira attorno ai problemi, piuttosto che affrontarli di petto e tentare di risolverli. E' inutile accusarsi a vicenda, sottolineando gli errori e le debolezze reciproche, se poi, al momento di affrontare una scelta decisa e decisiva per cambiare in meglio le cose, la si aggira, sperando che qualcun altro più saggio sia lì a fare le cose per noi...Svegliatevi e lasciate che la voglia di combattere guidi sempre le vostre scelte di vita. Solo combattendo si può vincere la battaglia finale. Per quanto riguarda il sondaggio...ritengo che sia stata un'occasione persa per tutti quanti ed il quesito su chi sia nato prima, se l'uovo o la gallina, resterà, mio malgrado, irrisolto ancora per molto tempo. Fatevi quindi un esame di coscenza ed autoflaggellatevi un pochetto. Ciao.
venerdì 28 settembre 2007
martedì 25 settembre 2007
Rubrica: Pino Scotto risponde

giovedì 20 settembre 2007
martedì 18 settembre 2007
Rubrica: Pino Scotto risponde

venerdì 14 settembre 2007
La festa Ti la Matonna ti la Ntanodda
Carissimi miei adorati...oggi è un giorno magico in queste lande sperdute e dimenticate da Dio. Oggi, infatti, è la fantasmagorica "festa della MATONNA TI LA NTANODDA" come direbbe il francavillese medio, ovvero sia, in Italiano, la "festa della Madonna della Fontana". Tale ricorrenza costituisce la celebrazione di un "Miracolo" che portò alla fondazione di Francavilla Fontana e che spinse, poi, sempre più sventurati a cercare la "grazia", popolando queste terre e formando quel faro di civiltà borghese in cui molti dei nostri cari lettori si trovano a vivere, un pò per scelta, un po per necessità personali o lavorative. Il Palumbo, celebre storico francavillese, raccolse una moderata quantità di fonti risalenti alla fondazione del centro brindisino e le tramandò a noi, costruendo quella che rappresenta la favolistica narrazione delle fondamenta di questa cittadina. Pare che il Principe Filippo d'Angiò si trovasse a caccia nei boschi circostanti e che, nell'inseguire un cervo per farne carne da macello, lo intrappolò in una stretta vallata. Certo dell'esito favorevole della battuta, il Principe scoccò la freccia in direzione del cervo. Il dardo, tuttavia, non giunse mai a destinazione, ma anzi fu deviato dal potere divino (il sovrano non avrebbe giammai ammesso di avere una mira di merda!!!), conficcandosi in un tronco lì nei pressi. Il nobil'uomo (certamente un pò imbarazzato della figura di merda che avrebbe potuto fare sostenendo di aver mancato il bersaglio) si avvicinò al dardo per raccoglierlo. Non appena si fu addentrato nella piccola valle, vide una fonte ed un quadro adagiato lì nei pressi. Così, colto da un fremito di fervore religioso (e felice di aver trovato la classica "pezza a culori"), gridò al miracolo e fece edificare nei pressi della fonte una chiesa ove pose la madonna della fontana, luogo ove tutt'ora riposa. Il Sovrano dichiarò, peraltro, il territorio circostante "zona franca" ed ivi pose le radici della futura colonizzazione. Ne consegue che mentre "Francavilla" discende dalla zona franca, "Fontana" fu posto in onore della Madonna sua protettrice e Santa Padrona. Questa terra santissima e gloriosa ha dato i natali ad alcuni dei più noti e celebrati artisti, scienziati e vippisi che la storia possa ricordare. Tra di essi si annoverano Ciccio Lapenna, Mimino Damone, Cummà Ntanodda, La progenie baronale Curtense, Antimo Rubino, i fratelli Peci, Suor Maria Rosaria, Mimino Senzaculu, Gigino Sputafuoco ed altri noti ed alcuni compianti.
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